
La cremazione è una pratica funeraria molto antica ma che si sta largamente diffondendo anche in Italia
negli ultimi anni. Consiste nell’incenerimento del corpo del defunto in appositi impianti certificati.
In passato, ma in parte anche tuttora, la cremazione ha incontrato ostacoli culturali legati all’idea che bruciando la salma, tutto svanisca con essa e che cremando si rifiuti la dimensione spirituale precludendosi il cammino verso l’immortalità.
Ad oggi la cremazione è una scelta che si può lasciare scritta nel testamento oppure notificandolo al Comune di residenza o iscrivendosi ad un’associazione riconosciuta per il diritto alla cremazione.
Quando il defunto non ha espresso la sua volontà, questa scelta, sarà il parente più prossimo a farla per lui.
Come avviene la cremazione?
La pratica di incenerimento della salma è abbastanza semplice.
Si sceglie il forno crematorio più vicino e il processo di cremazione avviene mettendo la salma del defunto già deposta in una bara nel forno crematorio.
L’incenerimento dura qualche ora, dopodiché i resti vengono lasciati in una zona di raffreddamento all’esterno dell’impianto.
Una volta raffreddati, le ceneri vengono setacciate per eliminare le polveri più fini. In questo modo vengono conservate solo le ceneri del defunto.
Successivamente quest’ultime subiscono un trattamento per separare il contenuto metallico (chiodi della bara, protesi, ecc.). Infine, le ceneri vengono raccolte e sigillate all’interno dell’urna cineraria e consegnate ai famigliari.
Cremazione e chiesa
Nei paesi protestanti la cremazione viene praticata abitualmente. Le chiese ortodosse la proibiscono in maniera assoluta. Nella religione cristiana, le posizioni sono mutate nel tempo . Fino al ventesimo secolo si è pensato, basandosi su principi biblici, che il corpo del defunto dovesse “restare integro” per poter poi risorgere a nuova vita e la chiesa cattolica si è a lungo opposta alla cremazione.
Oggi la cremazione dei cattolici è esplicitamente autorizzata dal documento vaticano “ Ad resurgendum cum Christo”, del 15 agosto 2016 grazie ad una riflessione più dettagliata dei testi biblici che non specificano necessariamente che il loro corpo debba essere stato contenuto in una bara o integro.
Perché scegliere la cremazione
Il processo biochimico che permette il decomponimento di una salma è lento e pericoloso dal punto di vista igienico-sanitario.
La decisione di incenerire la salma è invece è una scelta che va nella direzione di mutate sensibilità e precise scelte individuali.
Con la cremazione infatti:
Conservare le ceneri in casa
Nel caso si decida di conservare le ceneri in un’urna funeraria, questa dovrà essere adeguatamente sigillata e dovrà sottostare alla disciplina regionale che regola la conservazione delle ceneri.
Se si vuole conservarle in casa, l’urna dovrà riportare i dati anagrafici del defunto e la consegna dell’urna dovrà essere verbalizzata.
Inoltre, le ceneri dovranno essere riposte in un luogo sicuro e non sarà consentito spostarle liberamente.
Dispersione delle ceneri
Chi decide di essere cremato solitamente esprime la volontà anche per quanto riguarda la conservazione o dispersione delle ceneri.
La scelta della dispersione delle ceneri spetta esclusivamente al defunto e mai ai famigliari quando il defunto si sia iscritto ad un Registro delle Cremazioni.
Tuttavia, esistono numerose leggi che disciplinano le modalità di conservazione delle ceneri in Italia.
La legislazione italiana dal 2001 infatti, permette la dispersione delle ceneri solo in aree riservate all’interno dei cimiteri o in alcuni spazi extra-cimiteriali come in mezzo alla natura o nel perimetro di luoghi privati (con il consenso dei proprietari).
Non si possono disperdere le ceneri:
Tendenze Cremazione in Italia
Il dato Istat più recente sulla cremazione in Italia riguarda il 2019 e segnala che le cremazioni sono state194.669. Il30,68%del totale delle sepolture.
Per info personalizzate e per ulteriori chiarimenti sulla cremazione contattaci. Saremo bel felici di sciogliere ogni dubbio.
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